Cardoncello: dalla tradizione contadina all’imprenditoria organizzata.

La Basilicata è una Regione il cui territorio è costituito prevalentemente da montagne (46,8%) e collina (45,13%). La grande diversità ambientale (faunistico, floristico e climatico), in particolare a livello micologico,  rappresenta un indubbio patrimonio insito nella storia della Regione.  Numerosissime specie  di funghi eduli, infatti , crescono spontaneamente nelle diverse nicchie ecologiche della Regione, rappresentando una risorsa economica ed un ineguagliabile patrimonio socio-culturale. La presenza di funghi nella cucina lucana rappresenta un elemento caratteristico da tempi antichissimi che stimola, oltre il desiderio di ricercare nei boschi i funghi più pregiati, la capacità di sfruttare economicamente la coltivazione di alcune specie più pregiate come il cardoncello (pleurotus eryngii).

 

Per lo sfruttamento economico di tale patrimonio è indispensabile coniugare le tradizioni  locali con l’introduzione di nuovi ed organizzati processi produttivi.
In Basilicata, il recupero delle aree interne può avvenire soprattutto attraverso la diffusione di nuove tecnologie capaci di apportare il necessario sostegno all’azione di rilancio e di riorganizzazione tecnica, produttiva e commerciale di produzioni tipiche orientate alla utilizzazione integrata del territorio agricolo.

In questo modo è possibile facilitare la crescita di una moderna imprenditoria agricola che sia, non solo soggetto di presidio del territorio ai fini della sua difesa e conservazione, ma anche promotore e protagonista di  iniziative produttive in grado di creare valore aggiunto e di assicurare adeguati livelli di reddito.

Recentemente, i principali produttori di Cardoncello si sono riuniti costituendo il consorzio di ricerche micologiche (CO.RI.MI.) al fine di dare un ulteriore spinta imprenditoriale al settore micologico.

Il consorzio CO.RI.MI. , che raggruppa le principali  aziende operanti nel settore della produzione del Pleurotus Eryngii (Cardoncello) della Basilicata e della Puglia e da anni si interessa alle  specie fungicole autoctone presenti in Puglia e in Basilicata : si rischia, infatti , la scomparsa del Pleurotus Eringii a causa dell’uso della pratica della monocoltura nonché dell’uso frequente dei diserbanti che impediscono la crescita del Cardo e della Ferula su cui il fungo stesso si crea.

La possibilità di selezionare e produrre in Regione ceppi di Pleurotus Eryngii indigeni è elemento essenziale per arrivare alla certificazione di origine del Cardoncello Lucano che costituirà senza alcun dubbio l’obbiettivo più importante del del percorso intrapreso dal consorzio con il Centro di Ricerca Bioagritest presente sul territorio.